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Frate Luca Pacioli, Divina Proportione, Venezia, 1509 (RV F.V.44)
“…havendo già con tutta diligentia al degno libro de pictura e movimenti umani posto fine…”: questo passaggio è una della prime testimonianze del lavoro di Leonardo sul suo Libro di Pittura e si trova nella lettera indirizzata da Luca Pacioli a Ludovico Sforza stampata nella “Pars prima” della sua Divina Proportione. Pacioli era amico del “compatriota” Leonardo e lo conobbe a Milano nel 1496 quando venne chiamato dal Duca Ludovico il Moro all’insegnamento pubblico della matematica. Quando compilò il Divina Proportione, che ebbe origine, come si apprende dalla dedica dell’opera, dalle conversazioni scientifiche di quell’ambiente geniale che era la corte di Ludovico il Moro ed a cui apparteneva anche Leonardo, sentì la necessità di completarlo con le figure geometriche necessarie e si servì dell’abilissima mano del Vinci, i cui disegni originali conservò personalmente presso di sé per esibirli all’ammirazione dei visitatori.