Storia

“In quel Castello Sforzesco che ci rievoca la figura di Leonardo, e tanta parte accoglie del patrimonio intellettuale di Milano, una Sala sia dedicata alla “Raccolta Vinciana”: la quale, per il fatto di potersi aggregare all’Archivio Storico del Comune, si svolgerà senza esigere nuovi od appositi organismi, funzionando come il naturale concentramento del materiale che gli studiosi vinciani d’ogni nazione le apporteranno”. Questo appello venne pubblicato sul "Corriere della Sera" del 28 dicembre 1904 ad opera di Luca Beltrami (1854-1933) architetto e poi senatore del Regno, battagliero alfiere della tutela del patrimonio monumentale soprattutto milanese.

Fu proprio grazie a Beltrami che il Castello Sforzesco ottenne il restauro da lui curato dopo il rischio di un suo abbattimento nel periodo fra il 1890 e il 1905. Il suo metodo di lavoro quale restauratore contemplava anche il rifacimento in stile (la torre del Castello, cosiddetta “del Filarete”, fu in realtà ricostruzione progettata dal Beltrami), purché basato su approfondite ricerche di  archivio e sulle fonti, anche visive, contemporanee. I suoi studi comunque andavano oltre a quelle che erano le esigenze di restauro pratico, approfondendo anche il contesto storico del Rinascimento lombardo e includendo quindi anche Leonardo, a cui Beltrami dedicò diverse recensioni e articoli su giornali, nonché tre lavori di particolare impegno: uno studio sulla Sala delle Asse del Castello di Porta Giovia, l’edizione con riproduzione eliotipica del Codice Trivulziano e il catalogo dei disegni di Leonardo in Biblioteca Ambrosiana.

La nascita della raccolta

Da qui l’intuizione di creare una aggregazione, una “raccolta” di materiali leonardeschi di ogni genere: una biblioteca anzitutto, ma anche fototeca e raccolta d’arte, da annettere all’Archivio Storico Civico, sistemato nei locali del Castello Sforzesco. Il 30 gennaio 1905 la Raccolta Vinciana era costituita presso l’Archivio Civico, con a capo il suo medesimo direttore Ettore Verga. In breve tempo arrivarono numerose donazioni che permisero la costituzione di una prima biblioteca specializzata, di cui il primo fascicolo della rivista collegata e dall’identico nome di “Raccolta Vinciana”, già edito nel 1905, poteva dare notizia.

Nei periodi successivi il fondo librario continuò ad accrescersi mediante la raccolta dei libri su Leonardo che si venivano pubblicando in ogni parte del mondo.
Accanto ad esso si affiancava un gruppo di studiosi legati in un sodalizio che facilitava la reciproca conoscenza di quanto andavano scoprendo con il loro lavoro. Essi collaborarono sia col dono delle loro pubblicazioni alla nostra Biblioteca, sia pubblicando i loro scritti nei successivi fascicoli di "Raccolta Vinciana".

Dal dopoguerra ad oggi

La morte del direttore Verga e successivamente gli eventi bellici non potevano non influire sull'ordinaria attività di "Raccolta Vinciana". Alla fine della seconda guerra mondiale essa fu trasferita presso la Biblioteca d'Arte, sempre nel Castello Sforzesco, sotto la direzione di Francesco Flora il quale con un gruppo di collaboratori pensò di dare più lustro all'istituzione trasformandola in Ente Morale. Lo Stato italiano lo riconobbe ufficialmente nel 1955.
Sotto la direzione del Flora e quindi Anna Maria Brizio, furono pubblicati i fascicoli XVII-XX; sotto la presidenza del Prof. Augusto Marinoni i fascicoli XXI-XXVI; sotto l’attuale presidenza del Prof. Pietro C. Marani, i fascicoli XXVII-XXXIX.

I fondi bibliografici dell'"Ente Raccolta Vinciana", la fototeca e le raccolte diverse costituiscono uno dei tre più importanti punti di riferimento al mondo per lo studio dell'opera di Leonardo.